Il sogno infranto della classe media americana
A cura di Sara Diana
Con una buona dose di satira e ironia, i Simpsons hanno portato sul piccolo schermo di tantissime generazioni il modello di una classica famiglia americana della classe media che riesce sempre a cavarsela nei piccoli imprevisti della vita. Oggi, però, la sitcom animata è diventata un modello di riferimento troppo lontano, proponendo uno stile di vita ormai per molti irraggiungibile.
Il personaggio di Homer era nato incarnando lo stereotipo di un uomo il cui status ci appare chiaro sin dai primi episodi della serie: un diplomato con un lavoro che richiede pochissime abilità tecniche, ma grazie al quale riesce a mantenere una famiglia di cinque persone, una casa in un quartiere residenziale, due auto, un cane, un gatto, un’assicurazione sanitaria, passando il proprio tempo libero al bar con i suoi amici.
Conti alla mano - come viene riportato da The Atlantic nell'articolo "The Life in The Simpsons Is No Longer Attainable"- Homer guadagna $479 a settimana, per un reddito annuo di circa $25.000 che, tenendo conto dell’inflazione, equivalgono attualmente a $37.416.
Tuttavia, negli ultimi 32 anni la vera middle-class americana non è mai decollata.
Se fino agli anni ’70 i salari seguivano la crescita economica del paese, oggi, nonostante l’inflazione, sono rimasti bloccati in quello che viene definito dagli esperti “middle-class squeeze”.
Anche Marge descrive lo stereotipo degli anni novanta e duemila della tipica casalinga della middle-class: una donna piena di sogni e di hobby che si dedica interamente alla sua famiglia a costo di trascurare sé stessa. Nonostante ciò, in una puntata del 1996 intitolata “Scene di lotta di classe a Springfield” (stagione 7, episodio 14) emerge quel bisogno - che è anche desiderio - di appartenere ad una classe sociale più alta, indossando un abito che sebbene sembri di alta moda è in realtà economico.
Il desiderio di Marge di entrare a far parte dell’alta società è condiviso in diversi episodi anche dai figli Bart e Lisa, ma questa ambizione nella società odierna è diventata un sogno sempre meno realizzabile.
L’economista Paul Krugman individua nel declino della middle-class degli USA due grossi problemi economici: la lenta crescita e l’aumento della povertà. Senza dubbio, ci troviamo di fronte ad un processo di costante e crescente impoverimento della classe media, per via del quale un terzo degli statunitensi fatica ad arrivare a fine mese.
Il costo dell’assistenza sanitaria, i prezzi degli immobili e le rette scolastiche sono sempre più alti rispetto al guadagno effettivo di un singolo individuo americano della middle-class. I ritmi di lavoro aumentano, ma gli incassi non sono più quelli di 10 o 20 anni fa: oggi il 51% dei lavoratori americani guadagna meno di 30 mila dollari l'anno, mentre il 28% guadagna addirittura meno di 20 mila dollari.
Mentre i Simpsons restano congelati nella loro realtà fantastica, le spese quotidiane degli americani sono aumentate del 14% dal 2004 al 2014 e il reddito medio delle famiglie è diminuito del 13%. In altre parole, il costo della vita è continuato a salire, gli stipendi medi sono rimasti bloccati.
Bisogna anche sottolineare che nel 2015, per la prima volta dal dopoguerra, il numero complessivo dei ricchi e dei poveri americani ha superato quello della middle-class. La ricchezza della classe media è crollata del 20% in dieci anni, portando gli Stati Uniti al 19° posto nella classifica mondiale per ricchezza media.
Purtroppo, in questi ultimi anni la situazione non è affatto cambiata e la classe-media prosegue lentamente il suo declino.
Qualche articolo sulla middle-class americana