
Il caso Andrew Cuomo
A cura di Amerigo Liberale
Il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo è diventato uno dei volti più noti per la sua gestione della pandemia negli Stati Uniti. Durante i mesi del primo lockdown teneva quotidiani briefing sull’andamento della curva epidemiologica e su come cambiavano i numeri dell’emergenza anche con un tono scherzoso. Ad esempio, esordiva nelle riunioni annunciando che giorno della settimana fosse, così da spezzare la monotonia del confinamento dei newyorkesi.
Ora, un anno dentro l’emergenza, il Governatore democratico al suo terzo mandato sta affrontando due grossi problemi che gettano una spaventosa luce sul suo successo. Un caso riguarda l’aver contraffatto i numeri dei decessi nelle case di cura per tenere basso quest’ultimo valore; l’altro riguarda le accuse da parte di diverse donne che avrebbero subito ripetute molestie da parte del Governatore sul luogo di lavoro e non solo.
Ma andiamo con ordine.
Durante la scorsa primavera, un’ordinanza statale che imponeva alle case di riposo di riammettere i pazienti guariti da COVID-19 è stata al centro di alcune controversie. Nonostante per molti questa procedura avrebbe causato un numero maggiore di malati tra gli ospiti di queste strutture, Cuomo ha negato il nesso, come ha comunicato lo stesso Dipartimento della Salute di New York in un report nel luglio 2020. Va notato che a quel tempo le morti di pazienti delle case di riposo che venivano ospedalizzati risultavano nel totale dei decessi delle strutture ospedaliere, così che il numero dei decessi all’interno delle residenze per anziani rimanesse basso. Sull’onda di questo (falsato) successo Cuomo pubblicò addirittura un libro dove si fregiava di aver tenuto sotto controllo la pandemia che ancora preoccupava gli americani.
Lo scandalo scoppia quando The New York Times e The Wall Street Journal scoprirono che i dati del report di luglio furono manomessi da alcuni stretti collaboratori del Governatore. Cuomo cercò di difendersi dicendo che i dati esatti rischiavano di essere utilizzati dalla campagna elettorale di Trump per ottenerne un ritorno alle urne e temporeggiò prima di rivelare i numeri corretti. Nel frattempo, a gennaio la procuratrice generale di New York Letitia James ha pubblicato un report nel quale afferma che l’amministrazione Cuomo ha fallito nel riportare i dati e che in realtà i decessi nelle case di riposo dovrebbero essere maggiori del 50%. Poche ore più tardi il Dipartimento della Salute pubblica i dati corretti, aggiungendo alla conta 3.800 decessi nelle case di riposo. Cuomo ha in seguito affermato che la mancanza di trasparenza è stato un errore, ma questa presa di posizione non pare fu abbastanza, tanto che alcuni parlamentari dello Stato di New York iniziarono a chiedere che fossero ritirati i poteri speciali che il Governatore aveva acquisito per gestire l’emergenza.
Se per il Governatore Cuomo è stato un fallimento tenere all’oscuro l’opinione pubblica dai suoi fallimenti nella gestione della pandemia, la vera disfatta è arrivata quando recentemente sette donne lo hanno accusato di essere state vittime di molestie sessuali o di comportamenti inappropriati.
La prima a muovere queste accuse è stata la trentaseienne Lindsey Boylan. In un saggio pubblicato sul suo blog personale, Boylan ha affermato di essere stata molestata da Cuomo nei tre anni durante i quali ha lavorato nell’agenzia per lo sviluppo economico dello Stato. Pochi giorni dopo è stata la volta di Charlotte Bennett, 25 anni. In un articolo del New York Times, l’ex assistente del Governatore ha affermato che quest’ultimo le aveva fatto delle avances mentre si trovavano da soli, chiedendo implicitamente se fosse disposta ad una relazione sessuale tra i due. Una storia simile è quella di Ana Liss, anche lei ex-assistente, alla quale sono state poste delle scomode domande sulla sua vita sessuale. Queste esperienze hanno portato a galla un ambiente di lavoro tossico e caotico, specialmente per giovani donne. Solamente con le accuse di Anna Ruch, 33 anni, si è scoperto che i comportamenti di Cuomo varcavano le stanze dei suoi uffici e della sua vita pubblica.
Tuttavia, questi non sarebbero nemmeno fenomeni recenti: Karen Hinton fa risalire la sua esperienza al 2000, quando Cuomo era Segretario per lo United States Department of Housing and Urban Development. Una sesta donna si è invece rivolta alle forze dell’ordine di Albany, la capitale dello Stato di New York, la quale ha affermato di essere stata palpeggiata contro il suo volere da parte del Governatore nei pressi della sua abitazione. Anche se non ha formalmente esposto una denuncia, la polizia statale ha affermato che l’episodio poteva essere ritenuto un crimine a tutti gli effetti. Infine, la giornalista del New York Magazine Jessica Bakeman ha pubblicato un articolo nel quale ripercorre diversi episodi nei quali Cuomo si è comportato in maniera inappropriata nei suoi confronti.
Durante le varie conferenze stampa tenute in queste settimane, il governatore Cuomo si è scusato o in altri casi ha rigettato le accuse. Tuttavia, ha continuato a non farsi carico di questi comportamenti, dicendo che non aveva intenzione di fare del male e che i suoi gesti erano stati totalmente involontari, col rischio però di aggravare la sua condotta. Inoltre, ha annunciato di voler cooperare a pieno nell’investigazione giudiziaria esterna che la procuratrice generale James ha avviato lunedì 8 marzo. I legali scelti sono stati investiti di un ampio potere e la portata dell’inchiesta potrebbe essere più grande del previsto. Insomma, sarà questione di mesi.
Oltre alle conseguenze legali, Cuomo deve affrontare quelle politiche. Nella giornata di giovedì 11 marzo, l’Assemblea dello Stato di New York ha formalmente avviato le procedure di impeachment, annunciando che il comitato di giustizia investigherà sia sulle accuse di molestie sessuali sia sul caso delle morti nelle case di cura. Intanto sono arrivate numerose richieste di dimissioni del Governatore sia da parte dei Dem newyorkesi sia dai delegati al Congresso per lo Stato di New York, come la deputata Alexandria Ocasio-Cortez e il leader al Senato Chuck Schumer.

Di certo Cuomo ha accusato il colpo nei confronti degli elettori. Nel sondaggio pubblicato lunedì 15 marzo dal Siena College, il suo indice di approvazione generale è sceso al 43% rispetto al 56% del mese precedente. Tra gli altri dati si nota che la sua gestione della pandemia è apprezzata dalla maggioranza, nonostante i due terzi degli intervistati non abbiano gradito la gestione dei dati sui decessi nelle case di riposo. Più complesse sono le posizioni sulle accuse di molestie, dove gli indecisi sono il 41% e solo poco più di un terzo lo ritiene colpevole. Un altro dato degno di nota rappresenta la percentuale di coloro che sostiene che Cuomo non debba dimettersi (50%), contro il 35% che sostiene non sia in grado di poter ancora ricoprire il suo incarico.
Nella conferenza stampa rilasciata venerdì 12 marzo, Cuomo ha affermato di non avere intenzione di dimettersi, ma se cambiasse idea o se si arrivasse ad un processo di impeachment, lo Stato passerebbe nelle mani della sua vice Kathy Hochul. Dall'affresco che ne fa il New York Times, scopriamo che Hochul è una democratica dell’ala conservatrice, avvezza alla politica e con un indice di popolarità maggiore di Cuomo. Anche se in condizioni non favorevoli, potrebbe diventare lei la prima governatrice donna dello Stato di New York e mandare un forte segnale nel resto del Paese.
Il caso Andrew Cuomo


