Stanchezza da Supereroi
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Per 15 anni l'universo Marvel ha raccolto una serie di successi record al botteghino, con un incasso complessivo di circa 30 miliardi di dollari. Marvel significava eccellenza, ma soprattutto guadagni da capogiro. Tanto che la casa madre Disney ha voluto spremere fino all'ultima goccia la sua gallina dalle uova d'oro, producendo solo nel periodo trascorso tra il lancio di Disney+ nel 2019, a oggi, ben nove serie televisive, più tre o quattro film all'anno.
Ora "The Marvels", 33° film dell'Universo Cinematografico Marvel e sequel di "Captain Marvel", ha fatto registrare il peggior weekend di apertura nella storia del franchise, incassando solo 47 milioni di dollari in Nord America e 63 a livello internazionale. Un risultato che difficilmente riuscirà a coprire gli oltre 300 milioni di dollari spesi per produzione e distribuzione.
Cosa sta succedendo? Se è vero che gli attori non hanno potuto promuovere il film a causa dello sciopero indetto dal loro sindacato (terminato venerdì scorso), gli analisti ritengono che ciò abbia influito solo marginalmente sulle vendite dei biglietti. Forse la vera risposta risiede nella strategia adottata da Disney durante l'era COVID: "Quantity over quality".
Gli appassionati lamentano effetti visivi scadenti, trame intricate e troppi personaggi da seguire. Qualche successo a parte, come "Guardians of the Galaxy Vol. 3" e "Spider-Man: Across the Spider-Verse", l'hype nei confronti dei supereroi sembra andare esaurendo.
Il calo di incassi colpisce tutti i film d'azione nel periodo post-pandemico –che restano comunque i più visti rispetto agli altri generi– e anche Disney, nonostante la straordinaria serie di successi al botteghino, dimostra di non essere infallibile. Ora sta al gigante dell'entertainment ritrovare la formula del successo.